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Wallasea Island

| Gualtiero Walter Bellomo | News
Wallasea Island

Londra: Crossrail, il più grande progetto di costruzione in Europa e Wallasea Island Wild Coast, in Essex, la più grande riserva naturale artificiale d’Europa

Crossrail è un tunnel in fase di costruzione sotto la capitale britannica che costituirà il nuovo collegamento ferroviario sotterraneo che attraverserà tutta la città e collegherà l’aeroporto di Londra Heathrow alla contea di Essex. Il Crossrail entrerà in esercizio a Dicembre 2018 nella zona centrale di Londra e nel 2019 per l’intero tracciato.
I milioni di tonnellate di terreno scavati per la costruzione del Crossrail vengono spediti a Wallasea, un’isola nell’estuario del Tamigi.
Per la sua realizzazione vengono usate n.8 frese ed il trasporto dei materiali scavati non avviene su gomma ma utilizzando solo il treno o il mare.

La Wallasea Island Wild Coast, in Essex, è destinata a diventare la più grande riserva naturale/artificiale d’Europa: si tratta di un progetto di alta ingegneria ed ad alto valore ecologista, su una scala finora mai realizzata nel Regno Unito e la più grande del suo genere in Europa (1500 ettari).
Lo scopo di questo enorme progetto è quello di combattere le minacce dei cambiamenti climatici e delle inondazioni costiere, ricreando le caratteristiche del paesaggio antico, costituito da zone alternate di lagune e pascoli, in un territorio attualmente a vocazione agricola.
Da Londra sono già arrivate in Essex ben 4,5 milioni di tonnellate di argilla, ricavata dallo scavo del tunnel della ferrovia londinese, e questo materiale, che è solo la metà di quello necessario, è stato utilizzato per trasformare i terreni in paludi, lagune e collinette, al fine di creare un rifugio attraente per la straordinaria varietà di uccelli e fauna selvatica nazionale ed extra-nazionale; si sta, quindi, realizzando un santuario per gli uccelli utilizzando il fango della capitale, estratto dalla realizzazione della nuova ferrovia, per riportare l’area al suo aspetto originale.

L’ambizioso progetto dovrebbe essere completato entro il 2019, ma la popolazione è già stata invitata a seguire e a partecipare a tutte le fasi di realizzazione e avanzamento del progetto, anche perché la riserva è un posto meraviglioso per rilassarsi, camminare, andare in bicicletta, fare birdwatching, dipingere, o semplicemente per respirare la buona aria di mare.
Parlando alla BBC News, il direttore della RSPB (The Royal Society for the Protection of Birds) per l’Inghilterra orientale, Paul Forecast, ha dichiarato: “Il Wallasea Island Project Coast è un punto di riferimento per il XXI secolo, oltre che un ambizioso progetto di ingegneria di conservazione e vede partnership unite per ricreare un habitat vitale lungo la costa dell’Essex, andato perso”.
Ha poi aggiunto: “Siamo davvero entusiasti di intraprendere un progetto di questa portata […] per garantire il futuro di questo luogo magnifico per le persone e per la fauna selvatica, per molte generazioni a venire”.
In un’altra dichiarazione, l’amministratore delegato della RSPB Mike Clarke ha dichiarato: “Questa è la più grande creazione del suo genere in Europa e si trasformerà in un’area paludosa più grande del doppio delle dimensioni della città di Londra”.
Suonava un po’ strano”, ricorda Chris Tyas, project manager del santuario, “ma a pensarci bene, era sensato”.

Il parco di Wallasea Island proverà a dimostrare per la prima volta a tutto il mondo, su larga scala e con un progetto dal sapore futurista, come sia possibile coniugare la realizzazione di grandissime e faraoniche opere con interventi dall’enorme interesse ambientale creando un habitat perfetto per proteggere le tante specie di uccelli a rischio nel Regno Unito.
Al momento, sono già oltre 14 mila gli uccelli che hanno fatto di questo santuario in costruzione la loro casa e l’aspettativa è di raggiungere presto i 50 mila esemplari.
Ma l’isola inglese di Wallasea, nell’estuario del Tamigi, ospiterà anche migliaia di pesci e mammiferi marini, 6,7 km quadrati (un po’ meno di Ponza), con 13 km di sentieri e piste ciclabili, dove i campi coltivati lasceranno il posto all’originario paesaggio di collinette, lagune e paludi salmastre.